Il caro vita non si ferma e le previsioni per i prossimi mesi non lasciano sperare un miglioramento oltre alle stime sull’inflazione relative allo scoppio della crisi in Ucraina.
Osservando l’andamento dei prezzi nel lungo periodo, si nota come i listini di alcuni prodotti siano addirittura triplicati rispetto al 2001, quando la valuta italiana era ancora la lira.
A conferma di questa crescita costante nel tempo arrivano anche i dati di uno studio condotto da Consumerismo No Profit e centro ricerca e studi di Alma Laboris Business School. L’indagine ha messo a confronto i prezzi di un paniere di 100 elementi fra beni e servizi, comparando i listini al dettaglio del 2001 e quelli odierni.
Fra i beni che hanno triplicato il loro prezzo nel corso degli anni ci sono, ad esempio, i coni gelato: nel 2001 era possibile acquistarne uno con 1.500 lire, pari circa a 0,77 euro; oggi il prezzo medio di un cono in gelateria è di 2,50 euro, con un rialzo del 244,7%.
Un rincaro simile riguarda anche le penne a sfera che sono passate dalle 500 lire (0,26 euro) a 0,80 euro (+207,7%).
La vera problematica non riguarda tanto il rincaro in sé dei listini, quanto più il mancato adeguamento degli stipendi alla crescita dei prezzi. Secondo questa indagine in 20 anni i salari sono cresciuti mediamente del 50%, passando dalle 19.500 lire annue ai 29.300 euro odierni.
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