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Direttiva Ue 2019/1023 prima del periodo pandemico

La direttiva Ue 2019/1023 è stata pensata prima del periodo pandemico e, quindi, della conseguente crisi e in modo analogo le modalità di avvertimento previste dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza (dlgs 14/2019, Ccii) sono estremamente punitivi rispetto gli strumenti di allerta precoce ricercati proprio dalla stessa direttiva.

A tal proposito, l’Italia ha chiesto alla Commissione europea il rinvio di un anno del termine entro il quale recepire la direttiva (ora fissato al 17 luglio 2021).

Per tornare ai livelli pre-covid e quindi ragionare di nuovo con la stessa visione della direttiva Insolvency e del Ccii bisognerà attendere, secondo gli economisti, almeno 2023.


Il G30 propone nuove misure: abbandonare l’obiettivo della liquidità per concentrarsi invece su una visione a lungo termine. In questo modo i sistemi di recupero cambiano per permettere agli investitori, alle banche e al mercato di valutare se le imprese meritano di essere aiutate e perciò se hanno ancora capacità di redditività.


La direttiva Insolvency prevede il rafforzamento in Europa della cultura del recupero dell’impresa in crisi. Il risultato che si ha l’intenzione di raggiungere è l’agevolazione del risanamento delle imprese in crisi introducendo negli stati membri un regime che faciliti la ristrutturazione preventiva dell’impresa dove c’è la possibilità di insolvenza.


Il punto chiave dell’argomento è che l’early warning attuato con il Ccii ha l’obiettivo di quantificare la liquidità delle imprese a rischio insolvenza in particolare di misurare il cash disponibile nei successivi 6 mesi. Ciò che il G30 evidenzia, è che per il mantenimento in vita dell’azienda, va considerato un arco temporale più ampio.


Dal prossimo 1° settembre 2021, dovrebbero essere istituiti gli Organismi di composizione della crisi d'impresa (Ocri) che dovranno essere presenti presso ciascuna camera di commercio. Gli Ocri saranno preposti a ricevere le segnalazioni e ad assistere le imprese a risanarsi utilizzando gli strumenti previsti dalla legge. Il rischio è che uno tsunami di segnalazioni possa arrivare agli Ocri che potrebbero non reggere l'urto.


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