Sale l’utile netto di Eni: ora ammonta a 3,27 miliardi di euro nel primo trimestre 2022, con una crescita di tre miliardi su base annua. L’ebit adjusted consolidato è invece balzato a 5,19 miliardi.
A fare da traino è stata la robusta crescita del settore Exploration & Production che ha visto un +21% per l’utile operativo adjusted rispetto al quarto trimestre del 2021 e +218% rispetto al primo trimestre 2021, al livello di 4,38 miliardi.
«Il trimestre è stato caratterizzato da rilevanti sviluppi strategici per Eni – ha commentato l’AD Claudio Descalzi. – Abbiamo reagito con rapidità alle mutate condizioni del mercato energetico facendo leva sulla dimensione globale del nostro settore upstream e sulle consolidate relazioni con i paesi produttori per identificare nuove opportunità di forniture per l’Europa, incrementali e alternative a quelle esistenti. Abbiamo concluso importanti accordi con Algeria, Egitto e Congo, e un altro ancora in Angola, che rafforzano ulteriormente le attività congiunte con le società di stato locali con l’obiettivo di promuovere maggiori flussi di export di gas naturale a beneficio dell’Italia e dell’Europa nel contesto della transizione verso un’economia decarbonizzata».
Non solo. Eni ha confermato anche l’offerta pubblica di azioni della controllata Plenitude e la quotazione sul listino milanese attraverso una Ipo entro il 2022, soggetta alle condizioni di mercato.
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